
“Naufragios y indios, fuego y hielo, estas y otras imagines despiertan el misterio y la fascination en Tierra del Fuego”. Quanto dichiara Rae Natalie Prosser Goodall, autrice del libro Tierra del Fuego, da una idea delle contraddizione del luogo: cruento e poetico, fatto di silenzi urlanti, semplicemente maestoso.

La Terra del Fuoco, isola estrema della Patagonia, esercita da sempre un'attrazione particolare sugli spiriti irrequieti ed avventurosi. Durante l'era glaciale, quasi un terzo del pianeta era sommerso dai ghiacci, mentre oggi essi ne ricoprono solo il 10% e purtroppo anno dopo anno si ritirano sempre più; fortunatamente alcuni di questi imponenti conglomerati di ghiaccio e roccia si trovano in Patagonia, i più estesi via mare nei fiordi della Tierra del Fuego cilena, nella maestosa Cordillera Darwin. L'attuale paesaggio fu scolpito migliaia di anni fa, da ghiacciai che occuparono la quasi totalità dell'isola attraverso il Canale di Beagle con un altezza di circa 1.200 m. sul livello del mare.

Nella Terra del Fuoco quello che più può stupire è il repentino, violento, cambiamento del clima meteorologico: in un qualsiasi giorno possono susseguirsi cambiamenti degni di diverse stagioni. Questa la prima cruenta impressione. Poi, con il passare del tempo, si coglie la poesia del luogo: nelle acque delfini, orche e leoni marini, a terra i guanaco, le lontre ed i castori, i conigli e le volpi. Nei boschi fuegini la beltà degli alberi bandiera, l'onnipresenza degli alberi di lenga e ñires, il calafate con i suoi squisiti frutti e piccoli fiori gialli, il Notro con i suoi fiori di fuoco, il pane degli indios (Darwin's fungus); infine la policromia dei licheni ed il muschio, qui ben sviluppato in forme gibbose. In aria le leggiadre sterne gaviotin sudamericano ed i cormorani; in acque protette il pato vapor ed il cauquèn, i martin pescatore e nella boscaglia il carpintero negro patagonico (picchio).

Navigare nel Canale di Beagle cileno - come equipaggio e non banalmente come passeggeri - lungo lo stesso epico tragitto effettuato nel XIX secolo da Fitzroy e Darwin nel corso delle loro esplorazioni, sino ai fiordi dei ghiacciai mareali della Cordigliera Darwin, è una esperienza unica che difficilmente si potrà dimenticare. Lingue azzurre di ghiaccio ipnotico scivolano dalla Cordigliera fino a toccare l'acqua gelida. Un arcipelago di silenzio rotto dal vento con notti che possono essere illuminate solo dalle stelle e dalla luna.

Doppiare Capo Horn alla vela, dove gli oceani Atlantico e Pacifico si incontrano, è qualcosa di mistico. Non a caso l'ultima roccia d'America è considerato l'Everest dei velisti, dove le onde si confondono con i sogni. Dall'isola si staglia la silouhette di un albatros innalzata in memoria dei naufraghi che qui sono stati numerosi. Questo mitico luogo è conosciuto come la Fine del Mondo ed è stato dichiarato Riserva della Biosfera dall'UNESCO.
VELA ALLA FINE DEL MONDO CLUB:
NO Crociere o NO Charter a Capo Horn, in Patagonia e nei Canali cileni della Cordigliera di Darwin: solo spedizioni in barca a vela.
VELA ALLA FINE DEL MONDO CLUB:
NO Crociere o NO Charter a Capo Horn, in Patagonia e nei Canali cileni della Cordigliera di Darwin: solo spedizioni in barca a vela.

